Il silenzio della pittura

Giorgio Morandi, negli scatti di Giancarlo Fabbi

AUTORE: Massimo Recalcati

ISBN: 9788867261697

PREZZO: €150,00

Tiratura limitata 50 copie
Cofanetto 39x49,5 cm, con stampa in bianco serigrafico; contiene: 
Catalogo  13x21 cm, 64 facciate a colori con testo critico di Massimo Recalcati - riproduzioni fotografiche di 10 opere fotografiche di Giancarlo Fabbi sugli oggetti di Giorgio Morandi  
Lingua: italiano


Massimo Recalcati

Figlio di floricoltori, compie gli studi filosofici sotto la guida del professore Franco Fergnani e consegue la laurea nel 1985, discutendo una tesi dal titolo “Desir d’être e Todestrieb. Ipotesi per un confronto tra Sartre e Freud”. Nell'estate dello stesso anno, la lettura degli "Scritti" di J. Lacan segna il suo abbandono della filosofia e l'inizio della sua analisi lacaniana. Nel 1989 si specializza in Psicologia Sociale presso la Scuola di Psicologia di Milano. Svolge la sua formazione analitica tra Milano e Parigi, dal 1988 al 2007.

Tra le sue ultime pubblicazioni, ricordiamo:
Contro il sacrificio. Al di là del fantasma sacrificale, Raffaello Cortina, Milano 2017.
I tabù del mondo, Einaudi, Torino 2017.
La pratica del colloquio clinico. Una prospettiva lacaniana, Raffaello Cortina, Milano 2017.
Il segreto del figlio. Da Edipo al figlio ritrovato, Feltrinelli, Milano 2017.
l mistero delle cose. Nove ritratti di artisti, Feltrinelli, Milano 2016.
Un cammino nella psicoanalisi. Dalla clinica del Vuoto al Padre della Testimonianza. Inediti e scritti rari 2003-2013, M. Giorgetti Fumel (a cura di), Mimesis, Sesto San Giovanni (MI) 2016.
Il vuoto centrale. Quattro brevi discorsi per una teoria psicoanalitica dell’istituzione, Poiesis, Alberobello (Bari) 2016..
Jacques Lacan. La clinica psicoanalitica: struttura e soggetto, Raffaello Cortina, Milano 2016.

 

Giorgio Morandi solo raramente si è dedicato alle figure umane. Conosciamo un paio di autoritratti e poco altro. Tutta la sua pittura è stata consacrata ad oggetti comuni: bottiglie, bicchieri, teiere, caraffe. Talvolta fiori in vasi stretti e lunghi e paesaggi di campagna. Questa scelta rigorosa esibisce la direzione radicalmente ascetica, francescana e anti-narcisistica della sua pittura. Nella sua fedeltà assoluta ai suoi oggetti e ai suoi colori e nel minimalismo tonale della sua tavolozza, Morandi vuole evitare sia la  combustione violenta dell’avanguardia più aggressiva - come quella del futurismo e in seguito delle prime sperimentazioni pop -, sia l’evaporazione
della figura affermata dall’astrattismo e dai suoi sviluppi più recenti. Il maestro bolognese non abbandona mai la memoria della pittura: il pennello, il tubetto di colore, la cornice, la tela, la tavolozza. La sua lezione è quella di una ripetizione rigorosa dello Stesso che resiste alle sirene del Nuovo e che sa ridare, ogni volta, vita alle cose del mondo.
Massimo Recalcati